Skip to main content

Nuovo Accordo Stato Regioni 2025 per la Formazione

Nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione – Aggiornato 2025
Il nuovo Accordo Stato-Regioni 2025: verso una formazione più chiara, strutturata e accessibile. Approvato il 17 aprile 2025, il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro segna un’evoluzione importante per chi si occupa, ogni giorno, di prevenzione nei luoghi di lavoro. Più che un semplice aggiornamento, si tratta di una riscrittura che punta a rendere la formazione obbligatoria più coerente, tracciabile e realmente utile per lavoratori, preposti, dirigenti e datori di lavoro.
Nuovo Accordo Stato Regioni 2024 per la Formazione

Cosa cambia davvero nel Nuovo Accordo Stato Regioni 2025?

L’accordo introduce novità concrete, ma senza stravolgere ciò che funzionava. La formazione dei lavoratori – generale e specifica – resta sostanzialmente invariata, ma tutto il sistema viene reso più ordinato. Ad esempio, vengono finalmente definite con precisione le modalità di erogazione: formazione in aula, videoconferenza sincrona, e-learning e una nuova modalità mista che combina più approcci. Questo permetterà ai datori di lavoro e agli enti formatori di costruire percorsi su misura, mantenendo allo stesso tempo uno standard formativo riconosciuto a livello nazionale. Un’altra novità significativa riguarda i soggetti abilitati alla formazione. L’accordo chiarisce chi può erogare i corsi: soggetti istituzionali, enti accreditati con almeno tre anni di esperienza, e altre realtà come Fondi Interprofessionali, Organismi Paritetici e organizzazioni sindacali. Finalmente si stabiliscono criteri omogenei che puntano a garantire qualità e coerenza, anche nei seminari e nei corsi di aggiornamento.

Focus sulle figure chiave: dirigenti, preposti e datori di lavoro

Una delle svolte più attese riguarda la formazione dei datori di lavoro, per cui è stato introdotto un corso di 16 ore, con moduli giuridici e organizzativi, a cui si aggiungono 6 ore specifiche nel caso di attività in cantiere. Anche per i dirigenti si semplifica: 12 ore totali, con aggiornamento biennale. I preposti, invece, vedono un rafforzamento del loro percorso, con un modulo aggiuntivo di 12 ore e anch’essi sottoposti ad aggiornamento ogni 2 anni. Un chiaro segnale dell’importanza crescente che questa figura sta assumendo nella gestione operativa della sicurezza sul lavoro.

Più chiarezza, più controllo

Tra le novità pratiche che vanno nella direzione di maggiore trasparenza c’è l’introduzione del “fascicolo del corso”: un dossier obbligatorio per ogni attività formativa, che contiene registro presenze, dati dei partecipanti, elenco dei docenti e verbale della verifica finale. Inoltre, per ottenere l’attestato – valido su tutto il territorio nazionale – è necessario partecipare al numero minimo di ore previste e superare il test finale. In breve: meno improvvisazione, più qualità e tracciabilità.

Un equilibrio tra flessibilità e rigore

La direzione è chiara: rendere la formazione più accessibile e adattabile alle esigenze delle aziende, ma senza perdere in rigore. L’accordo cerca di bilanciare la necessità di semplificare con quella di standardizzare, creando percorsi formativi che siano realmente efficaci e riconosciuti, indipendentemente dal settore o dalla modalità di erogazione. Chi si occupa di sicurezza sa bene quanto sia importante mantenere aggiornate le competenze. Questo nuovo accordo, pur con alcune complessità iniziali di adeguamento, rappresenta un passo nella giusta direzione: rende più facile fare formazione in modo corretto, senza lasciare spazio a scorciatoie o interpretazioni soggettive. Un segnale forte, soprattutto per le aziende che vogliono fare le cose per bene.

Formazione più strategica, meno burocratica

Uno degli aspetti più interessanti di questo nuovo Accordo è che spinge la formazione a uscire dalla logica della “scadenza da rispettare” per entrare in quella del valore aggiunto. Non è più solo un adempimento, ma uno strumento concreto per gestire i rischi, coinvolgere attivamente le figure chiave e rafforzare la cultura della prevenzione. Semplificare e armonizzare, in questo caso, non significa banalizzare: significa dare coerenza e riconoscibilità a un percorso formativo che, troppo spesso, era lasciato alla libera interpretazione dei soggetti erogatori.

Un’opportunità anche per le aziende più piccole

L’estensione e la chiarezza delle modalità di erogazione – in presenza, in videoconferenza, in e-learning o in forma mista – rappresentano una reale opportunità soprattutto per le micro e piccole imprese. Aziende che, fino a oggi, si sono trovate spesso in difficoltà nel conciliare attività produttive e obblighi formativi. Il nuovo impianto normativo consente loro di organizzare percorsi più compatibili con i ritmi di lavoro, mantenendo comunque gli standard richiesti. E con il riconoscimento formale della validità nazionale degli attestati, anche chi si affida a soluzioni online ha finalmente la certezza di essere in regola.

Il ruolo degli enti formatori: più responsabilità, più tracciabilità

Per chi eroga la formazione, il cambiamento è profondo. L’introduzione del “progetto formativo” per ogni corso – un documento che deve descrivere l’intero percorso, dalla progettazione all’erogazione – sposta il baricentro dalla semplice somministrazione del contenuto alla cura dell’intero processo. Non basta più avere un docente qualificato e un’aula disponibile: servono progettualità, coerenza con gli obiettivi, e un sistema di verifica efficace. In questo modo, il ruolo degli enti formatori diventa ancora più centrale, ma anche più esposto: ogni corso lascia traccia, ogni scelta è documentata.

Cosa resta da chiarire

Come ogni riforma che si rispetti, anche questo Accordo lascia aperti alcuni punti che dovranno essere chiariti nella fase attuativa. In particolare, l’interazione tra la formazione dei preposti e quella dei dirigenti potrebbe generare sovrapposizioni nei ruoli più fluidi, come avviene spesso nelle PMI. Resta da capire anche come verranno verificate, nella pratica, le competenze dei soggetti formatori non istituzionali o accreditati. Ma al di là di queste zone grigie, il quadro generale è finalmente più leggibile.

Un passo nella direzione giusta

Nel complesso, il nuovo Accordo Stato-Regioni sulla formazione in materia di sicurezza segna un passo avanti deciso: rende più difficile l’improvvisazione e offre strumenti chiari per chi vuole fare formazione con serietà. È una risposta attesa da anni, che raccoglie le criticità emerse sul campo e le trasforma in linee guida operative. Per i professionisti del settore e per le aziende che investono nella prevenzione, rappresenta una base più solida su cui costruire percorsi formativi utili, coerenti e realmente efficaci. E per chi si limita al “minimo sindacale”, è un invito a cambiare passo.

Potenzia la Sicurezza della tua Azienda

Evita incidenti e sfrutta i vantaggi di un Sistema HSE strutturato
Vorresti un preventivo? Chiedi un sopralluogo per avere la consulenza del Dott. Stefano Esposito

Potrebbe interessarti

Richiesta Consulenza HSE
Hai bisogno di Supporto?
Attraverso una Consulenza o un Sopralluogo possiamo aiutare la tua Azienda a raggiungere obiettivi di eccellenza verso elevati standard di sicurezza.

Articoli